Lo scopo dell’acufenometria è quello di stabilire il range tonale (frequenza/pitch) dell’acufene e la sua intensità soggettiva (intensità/loudness). Tali determinazioni risultano, naturalmente, difficoltose quando l’acufene è assimilabile più che ad un tono puro ad un rumore complesso.
Si sa che un tono puro può essere mascherato da un altro tono puro di sufficiente intensità.
Invece di un tono puro si può utilizzare un rumore a banda larga o a banda stretta.
Il rumore a banda stretta ha caratteristiche di mascheramento simili ad un tono puro, mentre un rumore a banda larga dà un tipo di mascheramento non caratteristico e sta ad indicare soltanto l’intensità del tono mascherante e non la frequenza.
Un tono puro può essere facilmente mascherato da un rumore a banda larga, mentre un rumore a banda larga difficilmente potrà essere mascherato da un tono puro.
Un acufene, dunque, può essere mascherato, a seconda delle sue caratteristiche, da un tono puro, da un rumore a banda stretta o infine, da un rumore a banda larga.
Il mascheramento può essere effettuato sia dallo stesso lato che controlateralmente, ed in quest’ultimo caso l’intensità necessaria a mascherare l’acufene è sempre inferiore a quella impiegata ipsilateral-mente.
Al paziente, dopo un’attenta anamnesi acufenologica ed un esame impedenzometrico, viene effettuato, alle frequenze tradizionali (da 125 ad 8.000 Hz), un’audiometria liminare e quindi, sempre alle stesse frequenze, viene saggiata, sia con toni puri che con rumori a banda larga ed a banda stretta, l’intensità di mascheramento dell’acufene e cioè la minima intensità capace di non fare percepire allo stesso paziente il proprio acufene.
Feldmann (1971) ha messo a punto una metodica di mascheramento mediante la quale, raffrontando la curva audiometrica liminare con la curva di mascheramento, ha ottenuto diversi tipi di curve di mascheramento indicative sulla possibile etiologia dell’acufene (vedi Figure).
• Tipo I (Fig.A). Si riscontra nelle ipoacusie per le frequenze acute con acufene anch’esso per le frequenze acute. La curva della soglia uditiva e quella di mascheramento convergono dalle frequenze gravi alle acute e si incontrano alla frequenza corrispondente al pitch dell’acufene. Questo tipo di curva è definito “tipo convergente”.
• Tipo II (Fig.B). Si riscontra molto raramente. La curva della soglia uditiva e quella di mascheramento divergono dalle frequenze gravi alle acute. Questo tipo di curva è definito “tipo divergente”.
• Tipo III (Fig.C). Si riscontra nelle ipoacusie pantonali piatte. La curva della soglia uditiva e quella di mascheramento si distanziano l’una dall’altra al massimo di 10 dB. Questo tipo di curva è definito “tipo congruente”.
• Tipo IV (Fig.D). Si riscontra prevalentemente nella presbiacusia. La curva della soglia uditiva e quella di mascheramento sono molto distanti l’una dall’altra. Questo tipo di curva è definito “tipo distanziato”‘.
• Tipo IVa (Fig.E). Si riscontra prevalentemente nella otite siero-mucosa. Nei tipi I e III, di regola, l’intensità di mascheramento con toni puri e con rumori a banda stretta sono uguali. Nel tipo IV, invece, vi può essere una differenza nel senso che per mascherare l’acufene è necessaria una più alta intensità del tono puro rispetto al rumore a banda stretta. Questo tipo di curva viene definito “tipo dispersivo”.
• Tipo V (Fig.F). Si riscontra nei casi di sordità grave e profonda. L’acufene non può essere mascherato da nessuno stimolo esterno che, per il grave danno della coclea o del nervo, non è in grado di raggiungere la soglia di sensazione. Questo tipo di curva viene definito “tipo resistente”.

fig 16min

A seconda del tipo di curva ottenuta è possibile fare una previsione sulla eventualità di successo della terapia mediante mascheramento, ed infatti i tipi I e III indicano che vi possono essere buone possibilità di scomparsa o attenuazione dell’acufene sia con il mascheramento protesico che con il mascheramento mediante stimolazione elettrica, nei tipi II e IV invece i risultati positivi si possono ottenere solo con il mascheramento mediante stimolazione elettrica, mentre il tipo V non avrà beneficio da nessun tipo di mascheramento.