Gli esami olfattometrici soggettivi vengono eseguiti come normale routine ambulatoriale sia con la modalità dello “sniff-test” che con la presentazione forzata di volumi d’aria saturi del stimolante olfattivo. Si esegue prima il secondo test a volumi progressivi, per poi procedere, con la stessa modalità olfattiva, allo sniff-test scalare. Si esaminano prima le modalità… olfattive pure, poi quelle olfattogustative ed infine quelle olfattotrigeminali. Le sostanze usate sono per la modalità olfattiva pura :il Caffè, il Nitrobenzene e l’Eucaliptolo, per quella olfattogustativa Vanillina, Ammoniaca ed Acido Acetico e per quella olfattotrigeminale Canfora, Mentolo e Timolo. Il test è completato dalla piridina come modalità olfatto-gustativo-trigeminale e da acqua distillata come controllo. Il controllo viene intercalato seguendo una modalità random tra una qualunque delle altre modalità. I risultati vengono trascritti su apposite tabelle, ove il paziente deve comunicare se ha riconosciuto l’odore. Per la classificazione si Š usato una scala da 0 a 3 (Tab.1): Tab.1 – scala di valutazione 0- nessuna risposta 1- una sostanza sentita 2- due sostanze sentite 3- tre sostanze sentite Sono stati scelti con uso di tavole random 50 maschi e 50 femmine dai pazienti sottoposti ad esame nel corso del 1992, escludendo casi con evidente interesse medico-legale, per evitare l’inquinamento dei dati da fattori di interesse personale. Dopo accurata anamnesi e prima dell’esame olfattometrico i pazienti sono stati tutti sottoposti ad accurata visita specialistica con rinoscopia anteriore e posteriore, completata da fibroscopia ed in alcuni casi da rinomanometria
Funzione olfattiva
È una funzione importantissima, che ci mette in relazione con il mondo esterno e ci permette di percepire odori piacevoli e sgradevoli, a volte veri e propri campanelli d’allarme (per esempio, nel caso di fumo o fughe di gas).
La funzione olfattiva può essere considerata, a giusta ragione, la funzione più nota e più utilizzata del naso, che non potrebbe essere sostituita con nessun altro organo del corpo. Essa riveste grande importanza anche in concomitanza con il senso del gusto nella percezione dei sapori e perfino nell’attrazione sessuale, grazie alla sua capacità di percepire l’emissione di ferormoni.
Sensibilità olfattiva
Sulla volta della cavità nasale, i 10 milioni di neuroni dell’epitelio si distribuiscono su un’area di circa 5 cm2 e, tramite un prolungamento cellulare dotato di una decina di ciglia, raggiungono direttamente la superficie della mucosa. Si tratta dunque di veri e propri neuroni che ricevono stimoli e possono produrre potenziali d’azione (cellule sensoriali primarie).
La prima fase del processo olfattivo avviene sulla superficie del ciglio olfattivo, ma come le sostanze chimiche interagiscano con la superficie recettoriale rimane un mistero. Vi sono due ipotesi a riguardo:
teoria chimica: la superficie recettoriale si compone di specifici recettori chimici distribuiti sulla superficie della membrana; |
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teoria fisica: i recettori della membrana rispondono a caratteristiche forme molecolari. |
Tutti i tentativi di classificare le qualità olfattive sono finora falliti.
In passato si era pensato che ogni odore potesse essere descritto con appena sette caratteristiche distintive; attualmente si sa che esistono almeno 50 differenti “odori primari”, ma il nostro linguaggio non ci permette di descrivere correttamente le sensazioni provate.
E’ certo che la capacità olfattiva dell’uomo è assolutamente insignificante in rapporto a quella degli animali, i quali sono in grado di distinguere migliaia di odori.
Elaborazione dei segnali olfattivi a livello celebrale
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La mucosa olfattiva è situata nel tetto delle cavità nasali, anteriormente e superiormente ai cornetti nasali superiori.
Gli assoni delle cellule sensoriali primarie della mucosa olfattiva penetrano nella lamina cribrosa tramite fori e prendono contatto con i grossi neuroni del bulbo olfattivo.
Molte centinaia di cellule sensoriali prendono contatto con una sola cellula nervosa. Un odore viene riconosciuto solo quando tutte le cellule sensoriali contigue scaricano contemporaneamente.
Partendo dal bulbo olfattivo gli stimoli raggiungono, tramite il nervo (1°nervo cranico) le regioni encefaliche poste più in profondità, in particolare l’ippocampo e l’ipotalamo, ma anche le restanti porzioni del sistema limbico
VALUTAZIONE CLINICA DELLA FUNZIONE OLFATTIVA
I. Odor Stix
Utilizzato per valutare globalmente la sensibilità olfattiva
Disponibile commercialmente sotto forma di legata ad un penna-marker profumata.
Agitarla distante, approssimativamente, 3-6 l’assunzione di pollici (1 inch = 2,54 cm) dal naso del paziente.
II. Test alcolico dei 12 pollici (twelve-inches alcohol test).
Utilizzato per valutare globalmente la sensibilità olfattiva.
Aprire un pacchetto di alcool isopropilico agitarlo a circa 12 pollici dal naso del paziente
III. Carte “scatch and sniff” (strofina e annusa)
-Utilizzate per valutare globalmente la sensibilità olfattiva
-Disponibili in commercio sotto forma di con tre profumazioni.
IV. UPSIT (University of Pennsylvania Smell Identification Test): Utilizzato per quantificare la perdita della sensibilità olfattiva (anosmia, iposmia) e correrarla all’età e al sesso del paziente.
Disponibile commercialmente sotto forma di un test con 40 diverse sostanze odorigene tipo “scratch and sniff” correzione
Elevata affidabilità, accuratezza e ripetitività dei risultati
Viene eseguito solo quando c’è realmente la di steroidi per necessità di farlo
Screening 12 sostanze
Test esteso 48 sostanze