Parole chiave: Elettro-oculogramma (EOG); Elettroencefalogramma (EEG); Elettromiogramma (EMG); Test dell’apnea notturna domiciliare (HSAT); sonno con movimento oculare non rapido (NREM); Apnea ostruttiva del sonno (OSA); polisonnogramma; polisonnografia; Sonno con movimento rapido degli occhi (REM); Disturbo respiratorio correlato al sonno (SRBD).

 POLISONNOGRAFIA

 

Paziente pediatrico polisonnografico

Sintesi

È la registrazione continua del sonno per l’arco di una notte di alcuni parametri che variano durante il sonno.

La polisonnografia è utile per studiare i disturbi del sonno e per rivelarne la gravità.

In particolare, questo esame è in grado di diagnosticare, tra gli altri, i seguenti disturbi:

  1. Sindrome delle apnee ostruttive
  2. Roncopatia (russamento)
  3. Narcolessia
  4. Insufficienza respiratoria
  5. Disturbi del movimento: sindrome delle gambe senza riposo, mioclono periodico notturno
  6. Insonnia cronica
  7. Disturbi del comportamento durante la fase REM
  8. Disturbi del comportamento durante la fase NON-REM

 

 

 

 

Riassunto

La polisonnografia consente di registrare simultaneamente l’andamento di più parametri fisiologici durante il sonno.

Serve per valutazione e diagnosi della roncopatia semplice (il russamento abituale), della più grave sindrome delle apnee ostruttive (OSAS), dell’insufficienza respiratoria, dell’overlap sindrome, della sindrome delle gambe senza riposo, ecc…

Vengono registrati: il rumore del russamento, la posizione del corpo, le apnee respiratorie, il ritmo cardiaco i valori di ossigenazione del sangue, ecc.

Quest’esame viene consigliato a pazienti affetti da russamento per valutare la gravità del loro problema, individuarne le cause ed indicarne il trattamento più appropriato.

Si applica:

  • fascia toracica (per la rilevazione dei movimenti del torace)
  • fascia addominale (per la rilevazione dei movimenti dell’addome)
  • saturimetro (per la rilevazione delle variazioni della saturazione ossiemoglobinica)
  • cannula nasale e/o termistore (per la rilevazione del russa mento e del flusso aereo nasale)
  • sensore ECG (per la valutazione delle correlazioni tra eventi respiratori e cardiaci nonchè per il rilevamento della pressione arteriosa sistolica)
  • sensore di posizione (per la valutazione della posizione assunta durante la registrazione), ecc.

Lo strumento si attiva e si spegne automaticamente all’orario programmato.

La mattina successiva lo strumento viene smontato e i dati, memorizzati su di una memory card, riversati su un computer dedicato, analizzati in dettaglio con score manuale e refertati.

 

Indice

1.1    Definizione
1.2    Sonno e Fasi del Sonno
1.3    Cos’è e come si effettua la polisonnografia?
1.4    Polisonnografia cardio-respiratoria
1.5    La Polisonnografia completa definita anche Polisonnografia   neurologica
1.6    Quando si effettua una Polisonnografia?
1.7    Applicazioni
1.8    Procedura
1.9    Preparazione

2.1   COME SI SVOLGE
2.2    A) Monitoraggio Cardio-Respiratorio ridotto o semplice
2.3    B) Poligrafia o Monitoraggio Cardiorespiratorio notturno
2.4    C) Polisonnografia con sistema portatile
2.5    D) Polisonnografia in laboratorio

3.1    CLASSIFICAZIONE DELLE APNEE
3.2    Apnee centrali
3.3    Apnee ostruttive
3.4    Ipoapnee

4.1    Classificazione di gravità delle OSAS
4.2    Grado lieve
4.3    Grado moderato
4.4    Grave

5.1    Quando effettuarla
5.2    La polisonnografia fa male
5.3   Rischi
5.4    Preparazione
5.5    Risultati
5.6    Specialisti

6.1    Polisonnografia pediatrica: differenze rispetto  Polisonnografia  adulti
6.2    Disturbo del sonno nei bambini: diagnosi
6.3    OSAS bambini: interpretazione risultati polisonnografia pediatrica

7.1  Bibliografia

1.1 Definizione

La polisonnografia (PSG) è un esame diagnostico è un test multiparametrico che consiste nel monitoraggio del sonno, a cui si sottopongono coloro che presentano disturbi del sonno. Il risultato del test è chiamato polisonnogramma abbreviato anche PSG. Il nome deriva dalle radici greche e latine: il greco πολύς(polus per “molti, molto”, indicando molti canali), il latino somnus (“sonno”), e il greco γράφειν (graphein, “scrivere”).

Si tratta di un test piuttosto affidabile e non invasivo che registra, misura o monitora molte funzioni del corpo tra cui i movimenti oculari (EOG), i parametri elettroencefalografici (EEG), il ritmo cardiaco (ECG), l’attivazione muscolare scheletrica (EMG) e lo sforzo respiratorio o respiratorio (saturimetria)

durante il sonno, e in base alle osservazioni, lo specialista in medicina del sonno (branca della neurologia, neurofisiopatologia, otorino, pneumologia).

In base ai risultati ottenuti sarà in grado di individuare il disturbo da cui è affetto il paziente. La polisonnografia, denominata anche analisi del sonno, può essere eseguita in ospedale, in un centro del sonno o anche a casa, grazie a innovative apparecchiature portatili.

il sonno presenta due fasi principali: Fase NON-REM sonno ortodosso, e fase REM  sonno paradosso. Durante il sonno, queste due fasi si alternano l’un l’altra in una serie di cicli, la corretta alternanza di fase NON-REM e fase REM è ciò.

1.2 Sonno e Fasi del Sonno

Prima di esaminare nel dettaglio cos’è e a cosa serve una polisonnografia, è opportuno descrivere le principali caratteristiche del sonno per comprendere più precisamente come funziona questo esame. Innanzitutto Il sonno si caratterizza per due fasi principali, che si alternano l’una con l’altra per diverse volte (4-5 cicli) nel corso della notte; queste fasi sono:

  • La fase NON-REM, o sonno ortodosso che garantisce un riposo ristoratore., e
  • La fase REM, o sonno paradosso.

Ogni ciclo composto da una fase NON-REM e una fase REM dura in genere 90-100 minuti.

Solo la corretta alternanza tra la fase NON-REM e la fase REM garantisce un riposo ristoratore.

Fase NON-REM

La fase NON-REM (o NREM) si contraddistingue per quattro stadi, durante i quali il sonno diviene progressivamente più profondo.

I° stadio: addormentamento
II° stadio: sonno leggero
III° stadio: inizia la fase di
IV° stadio: il sonno profondo raggiunge il suo culmine

È al quarto stadio della fase NREM che l’organismo umano si rigenera.

In questo stadio il tracciato elettroencefalografico mostrerà una graduale riduzione dell’attività celebrale, e una sincronizzazione di tutti i segnali poligrafici registrati

La fase NON-REM si accorcia a ogni ciclo: inizialmente, occupa gran parte del ciclo “fase NREM-fase REM” (almeno per due cicli); dopodiché, lascia sempre più spazio alla fase REM.

Fase REM

La fase REM (momento particolare del sonno) al contrario è la fase più attiva del sonno: essa è caratterizzata da un aumento delle attività celebrali e delle funzioni vitali quali battito cardiaco frequenza respiratoria, e  muove rapidamente gli occhi (da qui l’acronimo REM che vuol dire Rapid Eye Movement, ossia Movimento Oculare Rapido), durante questo stadio la riattivazione cerebrale consente l’attività onirica, con la proiezione di immagini, suoni e sensazioni, di conseguenza la fase REM è anche l’unico momento  in cui il soggetto sogna dall’altro si verifica, sotto l’influsso di specifici neurotrasmettitori una sorta di rilassamento/paralisi della muscolatura (atonia muscolare). Si tratta di un momento fondamentale in quanto essa consente la memorizzazione delle informazioni apprese durante la giornata e il loro passaggio nella memoria a lungo termine (MLT).

La fase REM inizialmente copre una piccola porzione dei cicli del sonno notturno; verso il mattino, però, si allunga, sottraendo tempo alla fase NREM.

1.3 Cos’è e come si effettua la polisonnografia?

La polisonnografia è un test diagnostico progettato appositamente per registrare l’andamento e le variazioni dei parametri fisiologici durante le fasi REM e NON-REM del sonno. Per effettuare questo esame viene impiegato un macchinario chiamato polisonnigrafo, il quale viene collegato all’individuo sotto esame tramite dei sensori cutanei; i parametri registrati dal polisonnigrafo durante il sonno notturno sono le onde cerebrali, i livelli di ossigeno nel sangue, il battito cardiaco, la frequenza respiratoria, i movimenti oculari e i movimenti degli arti.

La procedura, che può essere svolta presso un centro del sonno o presso una struttura ospedaliera con una stanza appositamente attrezzata, si svolge di notte mentre il paziente dorme. Non è richiesta alcuna preparazione particolare, si consiglia di seguire le normali abitudini quotidiane, mantenere invariata l’alimentazione eliminando solo cibi e bevande eccitanti, e di evitare un’intensa attività fisica nelle ore serali che potrebbe comportare difficoltà ad addormentarsi.

Si possono individuare due principali tipi di polisonnografia: la polisonnografia cardio- respiratoria e la polisonnografia neurologica. Per la registrazione dei parametri si utilizzano una fascia toracica e una fascia addominale per rilevare rispettivamente

i movimenti di espansione del torace e i movimenti dei muscoli addominali, un pulsossimetro per rilevare la saturazione ossiemoglobinica e la frequenza cardiaca, una cannula nasale per rilevare il flusso respiratorio e un sensore per il russamento, un sensore di posizione per rilevare la posizione assunta durante il sonno e degli elettrodi posizionati sulla testa per rilevare l’attività cerebrale.

1.4 Polisonnografia cardio-respiratoria

Anche detta monitoraggio cardio-respiratorio, la polisonnografia cardio-respiratoria consente di stabilire eventuali anomalie a livello dell’apparato respiratorio e diagnosticare disturbi quali apnee notturneroncopatie o ipertrofia delle adenoidi e delle tonsille; e registra una serie di parametri specifici, come il flusso aereo oro-nasale, i movimenti del torace e dell’addome, la frequenza cardiaca, la respirazione, i livelli di ossigeno nel sangue e la posizione corporea durante il sonno.

1.5 La polisonnografia completa definita anche come polisonnografia neurologica

La Polisonnografia completa oltre alla registrazione dei parametri rilevati dalla Polisonnografia standard,  prevede anche che sia effettuato durante il sonno un elettroencefalogramma, al fine di monitorare l’attività elettrica dell’encefalo è finalizzata ad indagare in maniera più approfondita le alterazioni del ciclo sonno-veglia, consente di individuare anche le alterazioni della macrostruttura e microstruttura del sonno, registrando l’attività celebrale durante le fasi REM e NON-REM; è impiegata per la diagnosi di insonniaepilessia notturnaparasonnie e altri disturbi comportamentali notturni. Questo esame è particolarmente indicato per i soggetti affetti da disturbi del sonno nella fase REM, in caso di epilessia notturna, parasonnie e disturbi comportamentali nel sonno.

1.6 Quando si effettua una Polisonnografia?

La polisonnografia è utile per studiare i disturbi del sonno e per rivelarne la gravità. In particolare, questo esame è in grado di diagnosticare, tra gli altri, i seguenti disturbi:

  1. Sindrome delle apnee ostruttive
  2. Roncopatia (russamento)
  3. Narcolessia:
  4. Insufficienza respiratoria
  5. Disturbi del movimento: sindrome delle gambe senza riposo, mioclono periodico notturno
  6. Insonnia cronica
  7. Disturbi del comportamento durante la fase REM
  8. Disturbi del comportamento durante la fase NON-REM

 1.7 APPLICAZIONI

In genere la polisonnografia viene prescritta ad individui che presentano una sintomatologia che fa supporre un disturbo del sonno. In base alla tipologia dei sintomi, il medico effettua la distinzione tra polisonnografia cardio-respiratoria e polisonnografia neurologica, richiedendo l’esame più appropriato. Nello specifico questo test può essere utile per la diagnosi e il monitoraggio di:

  • Sindrome delle apnee notturne: detta anche sindrome da apnea ostruttiva notturna; comporta difficoltà respiratorie durante il sonno, causando delle interruzioni temporanee della respirazione. Se non trattata adeguatamente può avere conseguenze significative; infatti i pazienti che soffrono di disturbi respiratori del sonno, a seguito dell’ipossia notturna causata dall’interruzione del flusso respiratorio, hanno un rischio aumentato di sviluppare malattie cardiovascolari.
    Nei casi più moderati i pazienti lamentano semplici deficit cognitivi legati a scarse prestazioni mnemoniche, stati di irritabilità e ansia o calo della libido.
  • Russamento intermittente, interrotto da episodi di apnea (la cui durata si aggira attorno ai 10-30 secondi);
  • Risvegli notturni (arousal), successivi in genere agli episodi di apnea, che inficiano la qualità del sonno;
  • Sonno agitato;
  • Sonnolenza diurna, dovuta essenzialmente al riposo notturno frammentato dai ripetuti risvegli;
  • Cefalea mattutina.
  • Disturbi del movimento correlati al sonno: i soggetti affetti da queste condizioni presentano movimenti involontari degli arti; due esempi tipici di disturbi del movimento correlati al sonno possono essere la sindrome delle gambe senza riposo (RLS Restless Legs Syndrome) e i movimenti periodici degli arti.
  • Narcolessia: si tratta di una patologia neurologica che comporta frequenti colpi di sonno e una continua sensazione di sonnolenza durante il giorno; i pazienti che soffrono di questa patologia si addormentano involontariamente più volte nell’arco della giornata, anche quando impegnati in attività coinvolgenti.
  • Disturbi comportamentali notturni: possono interessare sia la fase REM che NON- REM del sonno. Il primo caso è caratterizzato da un sonno agitato, con movimenti del corpo, gesti ed esclamazioni; al secondo caso appartiene un’altra serie di problemi, come ad esempio il sonnambulismo e il risveglio confusionale.
  • Insonnia cronica: ossia l’incapacità di dare continuità al sonno notturno, accompagnata da difficoltà ad addormentarsi nonostante lo stato di stanchezza.
  • Disturbi del comportamento durante la fase REM. Soffrono di tali disturbi le persone che “vivono” fisicamente i propri sogni con gesti di gambe o braccia, imprecazioni, agitazione ecc.
  • Disturbi del comportamento durante la fase NON-REM (o disturbi comportamentali notturni della fase NON-REM). Appartengono a questa categoria problemi come, per esempio, il sonnambulismo e il risveglio confusionale.

 1.8 Procedura

Nell’esame polisonnografico vengono collocati alcuni sensori sul torace del paziente, un saturimetro sul dito medio e un termistore (naso-cannula) all’ingresso del naso (flusso nasale): tutti questi strumenti sono collegati ad un apposito apparecchio (il polisonnigrafo). Quest’ultimo, nel corso della notte, rileverà tutti i parametri utili ad effettuare una corretta diagnosi (saturazione dell’ossigeno nel sangue, movimenti respiratori, flusso nasale, ecc.). L’apparecchio deve essere rimosso al risveglio. Questo esame può essere eseguito in ambito domiciliare, in modo tale da non alterare le abitudini del paziente e risultare più comodo.

1.9 Preparazione

La preparazione alla polisonnografia, che è un esame non invasivo, non prevede particolari accorgimenti: il paziente, infatti, non è costretto a sospendere eventuali terapie in atto. Tuttavia il medico, se lo ritiene opportuno, potrà chiedergli di non assumere bevande alcoliche o contenenti caffeina, soprattutto il pomeriggio e la sera prima del test. Queste sostanze, infatti, possono influire negativamente sul sonno.

2.1 COME SI SVOLGE

 La polisonnografia o esame polisonnografico può essere eseguita sia a domicilio sia in ospedale, in base al quadro clinico del paziente e ai parametri che è necessario analizzare.

Da un punto di vista tecnico distinguiamo diversi tipi di esame polisonnografico:

    1. 2.2 Monitoraggio Cardio-Respiratorio ridotto o semplice:
      registra i seguenti 4 parametri: rumore respiratorio o flusso aereo oro-nasale, frequenza cardiaca, ossimetria, posizione corporea. Permette solo l’identificazione indiretta degli eventi respiratori attraverso le modificazioni conseguenti dell’ossimetria (eventi di desaturazione), quindi non vengono valutati gli eventi che non hanno impatto sulla saturazione e non si hanno informazioni precise sulle caratteristiche dell’evento.
      Indicato solo in pazienti chiaramente sintomatici e con segni clinici.

  1. 2.3 Poligrafia o Monitoraggio Cardiorespiratorio notturno completo
    È il sistema di registrazione più diffuso e più semplice che per il ridotto numero di sensori si presta ad una diagnostica domiciliare non complessa.
    Con questa apparecchiatura, l’esame del sonno registra:
    • Flusso Aereo oro-nasale,
    • Rumore respiratorio
    • Russamento
    • Movimenti del torace e addome
    • Posizione del sonno
    • Frequenza cardiaca
    • Traccia ECG
    • Saturazione notturna

 L’indicazione principale sono i disturbi respiratorio del sonno di interesse pneumologico, come la sindrome delle apnee ostruttive del sonno, le apnee centrali o i disturbi del sonno correlati a obesità malattie neuromuscolari o respiratorie come la BPCO.

  1. 2.4 Polisonnografia con sistema portatile

Attraverso la polisonnografia notturna portatile è possibile effettuare la registrazione dei seguenti parametri:

    • Elettroencefalogramma
    • Elettrooculogramma
    • Elettromiografia sottomentoniero
    • Rumore respiratorio
    • Flusso aereo oro-nasale
    • Movimenti respiratori toracici ed addominali
    • Elettrocardiogramma
    • Ossimetria
    • Posizione corporerea

Tale polisonnografia è riservata a casi clinici non risolti con il monitoraggio cardiorespiratorio o quando si ha necessità di una precisa correlazione degli eventi respiratori notturni con le fasi del sonno.

  1. 2.5 La polisonnografia di tipo I, Polisonnografia in laboratorio
    • Elettroencefalogramma
    • Elettrooculogramma
    • Elettromiografia sottomentoniero
    • Rumore respiratorio
    • Flusso aereo oro-nasale
    • Movimenti respiratori toracici ed addominali
    • Elettrocardiogramma
    • Saturazione di ossigeno (SpO2)
    • End-tidal CO2 (PETCO2) or transcutaneous CO2 (PtcCO2).
    • Posizione corporerea
    • Movimenti delle gambe
    • Registrazione del russamento
    • Registrazione audio-video

Si tratta del sistema di registrazione più costoso e impegnativo per il medico e per il paziente che dormirà in una stanza dedicata del laboratorio del sonno, mentre viene continuamente monitorato da un tecnologo con credenziali, è una registrazione completa dei cambiamenti biofisiologici che si verificano durante il sonno con personale tecnico specializzato nella gestione delle apparecchiature di registrazione e che sosta in una stanza attigua.

Di solito viene eseguito di notte, quando la maggior parte delle persone dorme, anche se alcuni laboratori possono ospitare turnisti e persone con disturbi del sonno del ritmo circadiano e fare il test in altri momenti della giornata.

3.1 CLASSIFICAZIONE DELLE APNEE

Dal punto di vista respiratorio possiamo individuare tre tipologie principali di evento:

3.2 Apnee centrali

Le apnee centrali possono essere osservate come reperto occasionale, soprattutto durante la fase REM, in bambini di tutte le età. Sono caratterizzate dall’assenza di flusso oronasale e dalla contestuale assenza di movimenti di torace ed addome. Devono essere segnalate quando hanno una durata >20 sec o quando, per gli eventi inferiori ai 20 secondi, l’evento duri almeno due cicli respiri e sia associato ad un arousal, ad un risveglio, o una desaturazione > 3%. Il significato clinico di questi episodi va interpretato in base al quesito diagnostico.

3.3 Apnee Ostruttive

Gli eventi ostruttivi sono caratterizzati da assenza di flusso oronasale (con una caduta del segnale maggiore del 90% rispetto al basale per  più del 90% della durata totale dell’evento) per almeno 2 cicli respiratori concomitanti ad un aumento dello sforzo respiratorio evidenziato polisonnograficamente da movimenti paradossi (in opposizione di fase) dei segnali di respiro (torace ed addome).

Gli eventi ostruttivi possono essere associati o meno a un arousal, ad un risveglio, o una desaturazione > 3%. Normalmente i bambini non hanno eventi di questo genere durante il sonno , per questo motivo,la presenza di almeno 1 apnea ostruttiva (indipendentemente dalla durata) per ora di registrazione è da considerarsi non fisiologica in età pediatrica.

3.4 Ipoapnee

L’ipoapnea è definita come la riduzione di almeno il 50% dell’ampiezza del segnale del flusso oronasale della durata di almeno 2 cicli respiratori ed è spesso associata ad arousal o ipossiemia (desaturazioni >4%). L’ipopnea è definita ostruttiva quando è associata a movimenti in opposizione di fase di torace o addome oppure è definita centrale in caso di riduzione in fase degli stessi segnali. Le apnee centrali possono essere associate o meno a un arousal, ad un risveglio, o una desaturazione > 3%.

4.1 La classificazione di gravità polisonnografica delle OSAS

è riportata

4.2 Grado lieve

  • Grado lieve: indice di apnea-ipopnea tra 5 e 14, saturazione di ossigeno minimo 86% e disabilità mattutina minimale. Sonnolenza di grado modesto può manifestarsi mentre si guarda la televisione, o si legge un libro in una stanza tranquilla, oppure si è su un veicolo in movimento come passeggero.

Una sonnolenza di questo tipo può non presentarsi ogni giorno.

  • 4.3 Media gravità o moderato: indice di apnea-ipopnea tra 15 e 30, saturazione di ossigeno tra 80 e 85%. Episodi di sonnolenza si manifestano ogni giorno, di norma nel corso di attività molto leggere che richiedono un moderato grado di attenzione, quali concerti, film, eventi teatrali, lavori di gruppo e alla guida di un veicolo. I sintomi di moderata sonnolenza sono in grado di provocare di alterare la qualità della vita sociale o professionale conseguente a stanchezza o perdita di concentrazione.

4.4 Grado grave

  • Grado grave: indice di apnea-ipopnea superiore 30 e saturazione di ossigeno del 79% o minore. Gli episodi di sonnolenza si manifestano ogni giorno insorgendo nel corso di attività fisiche che richiedono limitata o moderata attenzione. I sintomi di sonnolenza grave possono manifestarsi durante un pranzo, una conversazione, una guida, una passeggiata, attività fisiche di vario genere, e possono essere all’origine di gravi handicap sociali ed occupazionali.

5.1 Quando effettuarla

Essendo la polisonnografia un esame finalizzato allo studio del sonno, è consigliabile effettuarla quando si ha difficoltà a dormire. In particolare, è opportuno sottoporsi a questo test nel caso in cui il medico sospetti che il paziente sia affetto da:

  • Apnee ostruttive del sonno(OSA) e Sindrome delle apnee notturne (OSAS ossia Obstructive Sleep Apnea Syndrome) – Patologie che si caratterizzano per una riduzione e\o da una interruzione della normale funzione respiratoria durante il sonno. Le apnee notturne hanno maggiore incidenza tra la popolazione maschile.
  •  Narcolessia – cioè una malattia neurologica,il soggetto affetto da narcolessia manifesta un’elevata tendenza ad addormentarsi durante le ore diurne, anche se impegnato nello svolgimento di attività ad alto coinvolgimento.
  •  Disturbi del movimento degli arti: – Tali disturbi sono caratterizzati da movimenti involontari degli arti inferiori (sindrome delle gambe senza riposo) o, molto più raramente, degli arti superiori.
  •  Disturbi comportamentali della fase REM – I pazienti che soffrono di questi disturbi possono avere manifestazioni motorie o verbali improvvise, anche violente (come parlare, urlare, gesticolare, tirare calci e pugni) spesso correlate a una vivace attività onirica che avviene proprio durante le fasi di sonno REM.
  •  Disturbi comportamentali della fase NON-REM – In questa categoria rientrano disturbi come bruxismosonnambulismoenuresi.
  • Parasonnie;
  • Epilessia notturna.

 L’importanza di una diagnosi precoce dei disturbi del sonno risiede principalmente delle conseguenze che tali patologie comportano se non trattate in modo opportuno:

  • Patologie ischemiche
  • Morte durante il sonno
  • Lesioni a sé stessi o a terzi (nei casi di disturbi comportamentali del sonno)
  • Disturbi cardiaci
  • Difficoltà respiratorie

Dunque, al manifestarsi dei primi sintomi (russamenti, stanchezza diurna, cefalee persistenti, danni ai denti) è bene consultare un medico per sottoporsi ai dovuti accertamenti, eseguendo test specifici, quali la polisonnografia.

5.2 La polisonnografia fa male?

Si prova dolore durante la polisonnografia? La polisonnografia non è un’analisi dolorosa. L’unico effetto indesiderato rilevato è una possibile irritazione della pelle causata dall’adesivo che serve per collegare i sensori al corpo.

5.3 Rischi

La polisonnografia (esame del sonno) è un test indolore, sicuro e privo di potenziali rischi.
Gli unici inconvenienti della polisonnografia che potrebbero manifestarsi in fase di esame sono la difficoltà ad addormentarsi del soggetto oppure, in casi rari, una reazione allergica al gel utilizzato per l’applicazione degli elettrodi.
L’esame polisonnografico è indicato per adulti e bambini che, spesso, hanno maggiore tendenza a compiere movimenti notturni involontari.

5.4 Preparazione

Se possibile, e se indicato, è sempre utile iniziare con una polisonnografia a domicilio per favorire un sonno tranquillo nel proprio letto. A seconda dell’apparecchiatura più o meno complessa utilizzata, il registratore può essere montato dal paziente stesso o da un tecnico specializzato. È possibile dormire in tutte le posizioni, salvo specifiche indicazioni del medico.

La preparazione alla polisonnografia è molto semplice. Per non alterare i risultati, si consiglia di evitare nelle ore precedenti l’esame polisonnografico di:

  • Assumere alcolici
  • Fumare
  • Consumare bevande contenenti caffeina o sostanze stimolanti
  • Pasti pesanti

Non è necessario interrompere eventuali terapie farmacologiche per effettuare l’esame.

Terminato l’esame polisonnografico, il soggetto si può scollegare dai sensori e riprendere la sua normale attività. I risultati vengono analizzati da un medico specializzato in malattie del sonno, il quale individuerà la diagnosi più adatta in relazione a ciascun caso.

5.5 Risultati

In base ai risultati ottenuti, il medico specialista emetterà il referto della polisonnografia e stabilirà l’eventuale percorso di cura.

Se dalla polisonnografia emergono disturbi, come, ad esempio, la sindrome delle apnee ostruttive (OSAS), il medico può decidere di prescrivere al paziente una terapia con n-CPAP (ventilazione meccanica non invasiva con ventilatore a pressione positiva costante).

5.6 Specialisti

Gli specialisti che effettuano la polisonnografia sono i seguenti:

  • medico internista
  • neurologo
  • neurofisiopatologo
  • neuropsichiatra infantile
  • otorinolaringoiatra
  • pneumologo
  • fisioterapista

6.1 Polisonnografia pediatrica: differenze rispetto alla Polisonnografia degli adulti

Gli elementi che differenziano la Polisonnografia pediatrica sono i seguenti:

  • L’esame può essere effettuato nei bambini di età superiore ai 3 anni
  • Alcuni sensori di registrazione, quali il saturimetro e le cannule nasali, hanno dimensioni differenti e compatibili con l’età pediatrica
  • L’interpretazione dei risultati deve essere necessariamente effettuata da un medico specializzato nell’interpretazione dei parametri del sonno nei bambini,
  • È fondamentale che l’operatore instauri un rapporto empatico con il bambino, perché la tranquillità e serenità del bambino durante l’esame favorisce una buona qualità della registrazione con conseguente maggiore attendibilità del risultato.

6.2 Disturbo del sonno nei bambini: diagnosi

Quando si parla di Polisonnografia pediatrica nella maggior parte dei casi ci si riferisce alla registrazione cardio-respiratoria, talvolta però il Neuropsichiatra infantile può decidere di prescrivere invece la Polisonnografia neurologica.

La prescrizione dell’esame dipende dalla sintomatologia che il bambino avverte e dai segni clinici evidenti.

Di solito, lo specialista Otorinolaringoiatra prescrive la Polisonnografia cardio-respiratoria per poter valutare l’eventuale presenza di apnee notturne causate dall’ipertrofia adeno-tonsillare, ovvero da un ingrossamento patologico degli adenoidi e delle tonsille.

È infatti importante effettuare questa verifica prima di procedere con l’intervento di adeno-tonsillectomia, ovvero con la rimozione di adenoidi e tonsille.

In altri casi, l’esame neurologico viene richiesto dal Neuropsichiatra Infantile per diagnosticare eventuali problemi di origine neurologica, ad esempio, crisi epilettiche notturne, epilessie sonno-correlate, disturbi del movimento della fase REM, sonnambulismo.

6.3 OSAS bambini: interpretazione risultati polisonnografia pediatrica

Nei bambini, l’OSAS viene definita in presenza di indice di disturbo respiratorio tra 1 e 3 con presenza o meno di russamento per almeno la metà della notte e di desaturazioni (OSAS minima). Di seguito viene elencata la scala di gravità dell’OSAS:

  • OSAS lieve: indice tra 3 e 5 e saturazione media maggiore di 97%
  • OSAS moderata: indice tra 5 e 10 e saturazione media maggiore di 95%
  • OSAS severa: indice maggiore di 10 o saturazione media minore di 95%

7.1 BIBLIOGRAFIA

^ Aldrich, M. S., & Jahnke, B. (1991). Valore diagnostico della polisonnografia video‐EEG. Neurologia41(7), 1060-1060.

^ American College of Occupational and Environmental Medicine (febbraio 2014), “Five Things Physicians and Patients Should Question”, Choosing Wisely:un’iniziativa della ABIM Foundation,American College of Occupational and EnvironmentalMedicine, recuperata il 24 febbraio 2014,che cita

^ Berry, Richard et al. A Manuale AASM per il punteggio di sonno ed eventi associati: terminologia delle regole e specifiche tecniche, versione 2.0. Darien, IL: American Academy of Sleep Medicine

Bowman TJ 2003 Recensione di Medicina del Sonno. Boston: Butterworth Heinemann. ISBN 978-0-7506-7392-1.

^ “Definizioni attuali per la respirazione disordinata del sonno negli adulti”. Fda.

^ Ibáñez, Vanessa; Josep Silva; Omar Cauli (2018-05-25). “Un’indagine sui metodi di valutazione del sonno”. PeerJ. 6: e4849. doi:10.7717/peerj.4849ISSN 2167-8359Pmc 5971842Pmid 29844990.

Iber C, Ancoli-Israel S, Chesson A e Quan SF per l’American Academy of Sleep Medicine. The AASM Manual for the Scoring of Sleep and Associated Events: Rules, Terminology and Technical Specifications, 1st ed.: Westchester, Illinois: American Academy of Sleep Medicine, 2007.

Lerman, SE; Eskin, E; Fiore, DJ; George, CE; Gerson, B; Hartenbaum, N; Hursh, SR; Moore-Ede, M; American College of Occupational and Environmental Medicine Presidential Task Force on Fatigue Risk Management (febbraio 2012). “Gestione del rischio di fatica sul posto di lavoro”. Rivista di medicina del lavoro e dell’ambiente. 54 (2): 231-58. doi:10.1097/JOM.0b013e318247a3b0Pmid 22269988.

Kryger MH, Roth T, Dement WC (2005). Principi e pratica della medicina del sonno (4a ed.). Philadelphia: Elsevier Saunders. ISBN 978-0-7216-0797-9.

Kushida CA, Littner MR, Morgenthaler TM, et al. “Parametri di pratica per le indicazioni per la polisonnografia e le relative procedure: un aggiornamento per il 2005”. Dormire. 28 (4): 499-519. doi:10.1093/sleep/28.4.499Pmid 16171294.

O^ Orr, W.C. (1985). Utilizzo della polisonnografia nella valutazione dei disturbi del sonno. Le cliniche mediche del Nord America69(6), 1153-1167.

Pressman MR (2002). Primer of Polysomnogram Interpretation. Boston: Butterworth Heinemann. ISBN 978-0-7506-9782-8.2003 – Berry RB Perle di medicina del sonno. Philadelphia: Hanley & Belfus. ISBN 978-1-56053-490-7.

^ Rechtschaffen, A. & Kales, A. (Eds.) (1968). Manuale di terminologia, tecniche e sistema di punteggio standardizzati per le fasi del sonno dei soggetti umani. Washington D.C.: Servizio sanitario pubblico, Servizio stampa del governo degli Stati Uniti

Bibliografia pediatrica

Ameli F., Brocchetti F., Semino L., Fibbi A. Adenotonsillectomy in obstructive sleep apnea syndrome. Proposal of a surgical decision-taking algorithm Int J Pediatr Otorhinolaryngol 2007 ;  71 : 729-734 [cross-ref]

American Thoracic Society. Standars and indications for cardiopulmonary sleep studies in children. Am J RespirCrit Care Med 1996;153:866-78. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8564147

Fanelli et al. – Gior Neuropsich Età Evol 2010;30 (Suppl. 1):78-88 https://www.sinpia.eu/rivista/2010003/11Finotti.pdf

Kahn A, Franco P, Kato I, Groswasser J, Dan B, Scaillet S, Kelmanson IA. Breathing during sleep in infancy. In: Loughlin GM, Marcus CL,Carroll JL, editors. Sleep and breathing in children: a developmental approach. New York: Marcel Dekker; 2000.p.405-22. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5448577/

Marcus CL. Sleep-disordered breathing in children. AmJ Resp Crit Care Med 2001;164:16-30 https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11435234

Rosen CL, D’Andrea L, Haddad GG. Adult criteria for obstructive sleep apnea do not identify children with serious obstruction. Am Rev Respir Dis 1992;146(5 Pt 1):1231-4. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/1443876

Saeed M.M., Keens T.G., Stabile M.W., Bolokowicz J., Davidson Ward S.L. Should children with suspected obstructive sleep apnea syndrome and normal nap sleep studies have overnight sleep studies? Chest 2000 ;  118 : 360-365 [cross-ref]

Villa MP, Piro S, Dotta A, Bonci E, Scola P, Paggi B et al. Validation of automated sleep analysis in normal children. Eur Respir J 1998;11:458-61 https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9551754

Young T, Peppard PE, Gottlieb DJ.Epidemiology of obstructive sleep apnea: a population health perspective. Am J Respir Crit Care Med 2002;165:1217-39