
La video-stroboscopia è una strumentazione che consente di illuminare le corde vocali con lampi che “congelano” il loro movimento, similmente alla luce stroboscopica delle discoteche. In questo modo si viene a creare l’illusione della vibrazione cordale ferma o rallentata nel tempo. Si rende così ben evidente l’onda mucosa delle corde vocali che produce il suono e sue eventuali anomalie. Questa strumentazione è utile a studiare accuratamente il ciclo vibratorio cordale con tutti i suoi vari parametri e consente la diagnosi di lesioni, quali zone cicatriziali o di rigidità delle corde vocali non identificabili con altre apparecchiature.
La laringostroboscopia permette di analizzare nei dettagli le caratteristiche fisiologiche e patologiche della vibrazione glottica, che si basano fondamentalmente sulla teoria muco-ondulatoria formulata da Perello. Le corde vocali hanno 2 tipi di movimenti: quello trasverso del corpo muscolare e quello verticale degli strati soprastanti, che è riferibile all’onda mucosa e che è indicativo dell’elasticità della corda vocale. La stroboscopia consente di osservare entrambi i movimenti. Le fasi del ciclo vibratorio sono tre: apertura, avvicinamento e chiusura (Fig. 2). Dal rapporto tra la durata delle varie fasi si individuano le modalità di vibrazione: normale, ipercinetica ed ipocinetica.
STROBOSCOPIA CANTANTE con piccolo nodulo III° anteriore corde vocali, con presenza di reflusso.

Così, sono analizzati :
•la regolarità, l’ampiezza e la simmetria di fase e di ampiezza della vibrazione. Il più delle volte, un’asimmetria è causata da una lesione che modifica la qualità vibratoria;
•la chiusura glottica, con i vari tipi di difetto di chiusura (fessura longitudinale, perdita triangolare posteriore, glottide ovalare, glottide a clessidra), e la durata relativa della fase di apertura rispetto alla fase di chiusura;
•la presenza e la libertà dell’ondulazione mucosa. In caso di assenza di vibrazione di una porzione o della totalità della corda vocale, si parla di arresto stroboscopico, di arresto fonatorio, di silenzio fonatorio o, ancora, di fissazione stroboscopica ;
•il comportamento vibratorio della lesione, se esiste, e la sua variabilità durante l’esame. L’esame stroboscopico trova tutto il suo interesse per analizzare le rigidità segmentarie della mucosa delle pliche vocali in relazione con una cicatrice cordale (aderenza tra l’epitelio e il legamento vocale) e una fibrosi o/e per la determinazione dell’anzianità di una lesione .